Storia e scopo dell'UICI

Aggiornato il: 12/10/2022

Foto di gruppo della UICI di Prato

Cenni storici

In Italia la prima forma organizzata dei minorati visivi trovò corpo nell'Unione Italiana Ciechi, ora Ente Morale di Diritto privato ma con la rappresentanza per legge di tutti i non vedenti italiani, iscritti o no all'Associazione, che, secondo le attuali norme in materia, ha la qualifica di O.N.L.U.S. (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale).

L'U.I.C. fu fondata da Aurelio Nicolodi (Trento 01.04.1894 - Firenze 27.10.1959), cieco di guerra e suo primo Presidente Nazionale.
Diplomato geometra e impiegato alle Ferrovie dello Stato, fu Ufficiale dell'esercito nella prima guerra mondiale e perse la vista sul Carso (Monte Sei Busi) meritandosi la medaglia d'argento al valor militare.
Laureatosi in Economia e Commercio, fondò l'Unione Italiana Ciechi al Congresso di Genova il 26.10.1920 e dedicò la sua vita e la sua illuminata opera di educatore al riscatto morale e materiale dei privi di vista italiani, sia sotto il profilo organizzativo che dell'istruzione elementare e medio-superiore, allora pressoché inesistente in Italia, fondando diversi Istituti specializzati e in particolare, nel 1929, l'Istituto "Vittorio Emanuele II" di Firenze che oggi porta il suo nome.

Questo Istituto fu, se non il primo, uno dei migliori del genere e Firenze fu fino al recente passato, una vera culla dell'istruzione dei minorati visivi in Italia.

Fra l'800 e il '900 erano stati fondati altri Istituti, come il "David Chiossone" di Padova, il "Giuseppe Garibaldi" di Reggio Emilia, il "Francesco Cavazza" di Bologna, il "Carlo e Giulia Milani" di Brescia, il "Paolo Colosimo" di Napoli e importantissima, la "Scuola di metodo" fondata a Roma nel 1925 dal pedagogista cieco Augusto Romagnoli.

A seguito della legislazione statale degli anni '70 sulla soppressione degli Enti inutili e sulla riforma dell'assistenza pubblica, per effetto della progressiva attuazione del DPR numero 616/77 (che applicò la Legge 382/75), l'Unione Italiana Ciechi fu privatizzata, mantenendo però la natura di Ente Morale e con DPR 17.02.1990 fu posta sotto la vigilanza del Ministero dell'Interno, acquisendo successivamente la qualifica di O.N.L.U.S.

L'Istituto "Aurelio Nicolodi" (già "Vittorio Emanuele II") è gestito dalla Regione Toscana, ma in un'ala ospita i corsi specialistici di centralino e di massofisioterapia per i minorati visivi. In provincia di Firenze, a Scandicci - in Via dei Ciliegi - ha sede anche la "Scuola Nazionale Cani Guida", già gestita direttamente dall'Unione Italiana Ciechi e adesso dalla Regione Toscana.

Notevoli le conquiste dei minorati visivi in campo giuridico: basti pensare che, se nell'antichità e nel medioevo il cieco nato era interdetto per legge, e quindi privo di capacità giuridica, fino a tempi molto recenti si mantenne nei confronti dei privi di vista l'impossibilità alla firma di atti di valore legale.

Infatti il riconoscimento del valore legale della firma dei privi di vista risale solo alla Legge 3.2.1975 n. 18, quindi a tempi molto recenti: passi da gigante, compiuti grazie soprattutto all'impegno dell'Unione Italiana Ciechi, se solo si pensa che fino alla metà degli anni '50 si vedevano ancora ciechi accattoni sui gradini delle chiese.
Dal 1950 anche Prato ha una sua sezione locale che dal 1992 è diventata provinciale.

Mission

L'unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus-Aps opera senza fini di lucro per l'esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale, e l’integrazione dei ciechi e degli ipovedenti nella società.

Pertanto promuove ed attua, anche mediante la creazione di apposite strutture operative, ogni iniziativa a favore dei ciechi e degli ipovedenti, in base a specifiche convenzioni con le pubbliche amministrazioni competenti o, relativamente a tipologie d'interventi non realizzate da queste, previa comunicazione alle medesime.

In particolare:

  • favorisce la piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali dei ciechi e degli ipovedenti, la loro equiparazione sociale e l’integrazione in ogni ambito della vita civile, promuovendo allo scopo specifici interventi;
  • promuove ed attua iniziative per la prevenzione della cecità, per il recupero visivo, per la riabilitazione funzionale e sociale dei ciechi e degli ipovedenti;
  • promuove ed attua iniziative per l’istruzione dei ciechi e degli ipovedenti e per la loro formazione culturale e professionale;
  • promuove la piena attuazione del diritto al lavoro per i ciechi e per gli ipovedenti, favorendone il collocamento lavorativo e l’attività professionale in forme individuali e cooperative;
  • attua iniziative assistenziali rispondenti alle necessità dei ciechi e degli ipovedenti, con particolare attenzione ai pluriminorati e agli anziani;
  • opera nel campo tiflologico e tiflotecnico per garantire la disponibilità di sempre più avanzati strumenti;
  • promuove ed attua le attività sportive volte allo sviluppo psicofisico dei non vedenti e degli ipovedenti, anche in collaborazione con altri organismi;
  • favorisce la costituzione e lo sviluppo di cooperative sociali, aderendovi in qualità di socio con propri finanziamenti.
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